lunedì 23 maggio 2011

Faraway.. So close.



Per quanto si possa soffire di una forma di insofferenza verso la gente in generale e verso determinata gente nello specifico, prima o poi, forse, capita di scontrarsi con realtà che in genere ti disgustano e che hai escluso dal tuo mondo.. e addirittura dai tuoi pensieri. 

Ed eccolo, dopo un "ciao", il fiume di parole e di azioni che si riversa sul tuo essere, sulla tua sensibilità.. ed ad un tratto ti (ri)scopri intollerante, impossibilitata a capire o anche a comprendere determinati comportamenti, per nessuna ragione.. in nessuna ottica.

Rientri a casa, nel tuo mondo fatto di pensieri, di concretezza.. E per caso, in pochi attimi, qualcuno, aldilà del muro è come te.. non ha volto, ma ha voce e mani che scorrono incerte ma decise intonando una melodia inconfondibile. Unica. Perfetta per l'attimo.. mentre i pensieri vagano veloci.. Lontani nello spazio e nel tempo, nell'universo di tristezze e malinconie, misto a gioie e dolcezze immense.

Starway to heaven. Il ragazzo, stava intonando sulla classica e cantando proprio Stairway to heaven.. e io sono rimasta lì, sorpresa.. ad ascoltare, incantata.. Forse per più di due minuti, nella penombra, in solitudine, finchè la melodia si è interrotta.
Qualcuno, uno sconosciuto, così lontano.. così "vicino"..



2 commenti:

  1. ne so qualcosa: a casa "vecchia" sentivo sempre il vicino suonare la chitarra,soprattutto d'estate, con le finestre aperte, ma non l'ho mai visto, non ho la + pallida idea di che faccia avesse. Ed era proprio questo il bello...tutto ciò alimentava l'immaginazione

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  2. Li avessi io vicini così...
    Lasciamo perdere chi mi ritrovo invece -.-
    SGRUNT.

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