domenica 30 gennaio 2011

Moment's Notice



E' sera, la città è stranamente in movimento.
Fa freddo e dalla finestra si intravedono giochi di luci e ombre tra i neon dei lampioni e i colori del cielo.
Sembra qualcosa di già scritto, già vissuto.. fuori dalla finestra, c'è un gioco temporale.. le ombre scherzano tra loro, rimandando ad atmosfere "jazziane".. La New Orleans degli anni '50..
Sarà che mi sono meravigliosamente persa ascoltando Blue Train di John Coltrane.. 43 minuti vissuti in un altro tempo, su di un altro pianeta..

Se fossi una canzone stasera, sarei sicuramente I'm Old Fashioned..
Splendida.




giovedì 27 gennaio 2011

..I am the passenger, and I ride, and I ride..



Controllo la valigia per l'ultima volta. Oltre "vestiti e co", controllo che vi sia l'essenziale: Netbook, i-pod, libri, block notes, penne e macchina fotografica. Credo ci sia tutto.
Carico il fagotto di roba sul portapacchi e lo zanio con "l'essenziale" in spalla e finalmente salgo a bordo della mia Road King. 

Il mio viaggio in moto, parte appena fuori dall'aereoporto di Tokyo dove ho noleggiato la mia compagna di viaggio. Certo, qui in Giappone, scegliere quella moto può sembrare un affronto o un controsenso, ma è un tentativo, mio se volete, di sentirmi ancor di più "cittadina del mondo". Una europea a bordo di un'americana in Giappone.. E' una sorta di abbraccio per me stessa.

Non ho una meta ben precisa, lascio che sia la moto a guidare. Il mio istinto, di tanto in tanto, premerà sul freno, per fermare qualche immagine, che sia a parole o attraverso un "click", quello dipende solo dalla poesia del soggetto. Dalla sua "natura".
Mi fermo qua e là, per dipingere attraverso uno scatto, espressioni particolari di visi sconosciuti, ma cordiali, e sfumature di colori che si perdono nel cielo, sin ora sconosciute.. Poi, ad un tratto, la sosta si prolunga più del previsto.

I giardini di Kyoto. Sono affascinata. 
Scelgo un angolino, isolato dal resto del mondo. Ed è lì che trovo la porta per il mio. Prendo il blocco note. Istantaneamente, fluidi di pensieri sembrano fluire leggeri attraverso la mia mano, riversandosi su quei fogli ancora vergini.
Cambio prospettiva.
Scatto da ogni angolatura. Cerco di cogliere ogni particolare di quell'incanto. Di trascrivere, attraverso gli scatti, tutta la poesia che emana quel posto ed ogni singolo elemento.. 

Decido di rimettermi in sella, la sensazione di liberà e totalità è immensa. Mi sento parte integrante "del tutto", come se ogni molecola del mio corpo, avesse il suo posto nel mondo, compreso il suo posto qui.
Persa tra questi pensieri arrivo a Gion. Zona per certi versi surrealistica, quasi persa nel tempo.. Ci sono ancora ochaya, okiya.. e geishe dal caratteristico volto bianco che indossano splendidi kimono, vere opere d'arte. 
Sembra tutto così surrealistico, eppure, dall'occhiata curiosa e profonda che mi lancia una giovane maiko "leggo" che anche per lei è così. Devo sembrarle un personaggio uscito da qualche film di fantascienza.
Guardando quelle donne, sembra di essere quasi fuori posto nel mondo.. la loro camminata sembra quasi il fluttuare leggero di una voglia trasportata dalla brezza marina, i loro movimenti così aggrazziati da ricordare la delicatezza del volo di una farfalla.. non per nulla il termine geisha significa persona d'arte. Ora comprendo pienamente il perchè.

Cerco di restare a discreto contatto con loro, quasi a voler catturare qualche segreto celato in gesti aggraziati. Nulla sembra esser fuori posto o casuale, dalla postura, allo sguardo.. Tutto è perfettamente calcolato per "l'intrattenimento" dell'ospite. Grazia, eleganza. Nessuna traccia di volgarità. 
Mondo antico.
Come un manoscritto ingiallito dal tempo.

Di colpo mi accorgo di essere soltanto tra le mura della mia stanza, sognando un posto in cui sono stata soltanto "attraverso" i libri.. tutto, mentre Tom Waits & Nick Cave continuano a cullare i miei pensieri intonando una splendida versione di What a wonderful world. 
Devo dare la colpa al libro (memorie di una geisha ovviamente), al film I diari della motocicletta, a quel "tocco giapponese" che ha colorato la mia stanza ultimamente e ovviamente a me stessa..


giovedì 20 gennaio 2011

.. It's just a moment, this time will pass..



E' mattino. 
Spalanco le finestre, con gli occhi ancora assonnati. Osservo il cielo, è grigio con qualche sfumatura ambrata.. sembra quasi perfetto. Quasi. Manca la pioggia. Detto da me, può sembrare un paradosso: l'amante del sole che vorrebbe la pioggia.

Piccole goccioline danzano frenetiche nella mia testa, sembra un acquazzone, ho bisogno di un riparo. Mi accorgo che anche fuori piove. Una melodia perfetta. 
Play: Stuck in a moment. Guardo il video, fa un effetto DEVASTANTE. Parole e immagini mi rappresentano TOTALMENTE.

"Sbattuta" a destra e a manca, da pensieri ed emozioni che non avrei voluto provare, cerco in qualche modo di tener lontano chi corre verso di me.. mi proteggo. Alzo lo sguardo, cerco.. vedo ombre che cercano di avvicinarsi a me, faccio scivolare il mio sguardo altrove. 
Le emozioni, le delusioni, le preoccupazioni mi calpestano, sembrano non accorgersi che io esista.
Qualcosa sbuca nel turbine.. una mano. E' tesa, il mio sguardo non fugge più.
Mi aggrappo.  
Per quanto tutto possa calpestarmi, loro sono sempre lì, pronte a proteggermi. Qualunque cosa accada..  
 It's just a moment, this time will pass.


Il video, non riesco a non commentarlo. Mi fa PIANGERE. 
Bono è lì, "sbattuto" a destra e a manca, solo. Gli altri tre, cercano di raggiungerlo. Viene calpestato da chi non lo vede. E' invisibile agli occhi di tutti.. ma loro corrono verso di lui, sfiorando anche auto in corsa. 

Edge mi fa perdere il fiato. 
E' lì che scoppio. 
Tende la mano a Bono, lo osserva: SONO QUI, QUALUNQUE COSA ACCADA è questo quello che dicono i suoi occhi. 

Il mio battito, si riduce ad un sospiro silenzioso.

".. And if the night runs over
And if the day won't last
And if your way should falter
Along the stony pass
It's just a moment
This time will pass.."


martedì 18 gennaio 2011

Baby, did you forget to take your meds?



Per placebo si intende ogni sostanza innocua o qualsiasi altra terapia o provvedimento non farmacologico (un consiglio, un conforto, un atto chirurgico) che, pur privo di efficacia terapeutica specifica, sia deliberatamente somministrato alla persona facendole credere che sia un trattamento necessario.
Per effetto placebo si intende una serie di reazioni dell'organismo ad una terapia, non derivanti dai principi attivi insiti dalla terapia stessa, ma dalle attese dell'individuo. In altre parole, l'effetto placebo è una conseguenza del fatto che il paziente, specie se favorevolmente condizionato dai benefici di un trattamento precedente, si aspetta o crede che la terapia funzioni, indipendentemente dalla sua efficacia "specifica". 


Cerco di essere sotto l'effetto Placebo. Credo di essere sotto l'effetto Placebo.
Sono sotto l'effetto di una qualche sostanza. Potente. E' un qualche tipo di morfina che mi sono auto-somministrata, senza sapere quando, senza sapere dove.
C'è torpore nel mio muscolo, eppure batte, ma è soltanto un riflesso involontario. C'è, non importa in quale stato, c'è ancora. Non arriva l'eco, sento solo un battito lontano.. null'altro.
La morfina fa il suo effetto. Niente dolore. Solo apatia.
Ho deciso di lasciarmi così, c'è la morfina che mi aiuta. Non sento quel dolore sordo, faccio finta di non sapere che giorno sia oggi, dove mi trovo.. Sono lontana, su una "bolla" insonorizzata, in qualche altro mondo, lontanissimo.


Ogni tanto arriva qualche eco, l'eco del ritratto di Dorian Gray..

"..Com'è bello questo pezzo che stai suonando. Chissà se Chopin lo ha scritto a Maiorca, mentre il mare muggiva intorno alla villa e le spume si frangevano contro i vetri. E' meravigliosamente romantico. 
Una vera fortuna che ci sia rimasta un'arte che non sia imitativa.
Non fermarti; stasera ho bisogno di musica. Mi sembra che tu sia il giovane Apollo ed io Marsia intento ad ascoltarti. 
Ho dolori, Dorian, che neppur tu conosci.."


..E di qualche (interi album a parte) canzone ascoltata oggi.

A woman left lonely - J. Joplin
Meds - Placebo
Streets (IMMENSA) - U2
Ho perso le parole - Liga
Ironic - A. Morrisette
Change - Deftones
In un giorno di pioggia - MCR
Occhi da orientale - D. Silvestri
Dancing - Elisa

Baby, did you forget to take your meds?
I was alone, falling free,
trying my best not to forget. 

 A woman left lonely will soon grow tired of waiting






Comunque, credo sia ASSURDO. Zapping "random", ci si ferma su Sex and the city su LA7d. Lo rivediamo per l'ennesima volta. Giusto la puntata su Berger? TROPPE somiglianze! Maledetto Berger!

 

lunedì 17 gennaio 2011

..Clocks..



Me la sono cercata stamattina mettendo Liga, anche se solo poche tracce.
Quando "parte", nemmeno il sole, il suo calore e la sensazione di buon umore che immette nelle mie cellule, mi lascia via di scampo.

Mi intrappola. Spesso, mi intrappola "nel tempo". Perchè per colpa "di qualcuna" è legato a così tante esperienze e sensazioni vissute che è diventato come un antico carillon racchiuso in un cofanetto. Aprendolo, vengon fuori melodie e "sapori passati"..
E' capitata, tra le varie tracce,  "Almeno credo". Di lì, il passo tra il credo di radio freccia e sensazioni solo mie, è stato a dir poco brevissimo. Un lampo che squarcia il cielo. Quel cielo che poteva essere sereno.

Credo. In cosa credo? Ceramente non in Dio. E in tante altre cose, troppe. Ma credo:
  • Nell'amicizia, nella NOSTRA amicizia.
  • Nella mia famiglia.
  • Nel ritrovarsi.
  • Nella MUSICA. ["..senza la musica la (mia) vita sarebbe un errore.."]
  • Nel potere che i LIBRI hanno su di me, magia.
  • Nella forza delle parole.. ancor di più degli sguardi.
  • Nella "malinconia"-produttiva.
  • Nella sensazione che si impadronisce di me, quando sono in mare.
  • Nei sogni (e mi verrebbe da aggiungere: purtroppo!)
  • In quegli attimi, gesti, emozioni che ti lasciano senza fiato.
  • In tutto quello che "tengo (custodito) per me".

Credo.. che me ne starò un po' qui, seduta in riva al fosso, a guardare il riflesso del mare. A pensare a certezze, alcune ormai, sono perse in qualche stella.. così lontana, da aver perso la forza di splendere.. Forse.




venerdì 14 gennaio 2011

It's friday.. I'm in love!



I don't care if monday's blue
tuesday's grey and wednesday too
thursday i don't care about you
it's friday i'm in love

monday you can fall apart
tuesday wednesday break my heart
thursday doesn't even start
it's friday i'm in love

saturday wait
and sunday always comes too late
but friday never hesitate...

i don't care if monday's black
tuesday wednesday heart attack
thursday never looking back
it's friday i'm in love

monday you can hold your head
tuesday wednesday stay in bed
or thursday watch the walls instead
it's friday i'm in love

saturday wait
and sunday always comes too late
but friday never hesitate...
dressed up to the eyes

it's a wonderful surprise
to see your shoes and your spirits rise
throwing out your frown
and just smiling at the sound
and as sleek as a shriek
spinning round and round
always take a big bite
it's such a gorgeous sight
to see you in the middle of the night
you can never get enough
enough of this stuff
it's friday
i'm in love






mercoledì 12 gennaio 2011

..Breathe underwater..



Non sò dire dove esattamente la mia giornata sia finita.

Forse si è conclusa nel momento in cui, ho sentito una mia coinquilina urlare di gioia perchè stava iniziando amici, perchè c'era un ballerino che le faceva "ballare gli ormoni". Credo sia stato in quel preciso istante che un meteorite abbia colpito il mio sole. . per un attimo.

Eclissi.

La luna oscura la terra, la marea s'innalza.. il mare s'ingrossa.. eppure, il senso di pace che infonde, è sempre lo stesso.. che sia bonaccia o burrasca. 
Lo sguardo si perde, insegue l'orizzonte tutt'intorno. Il confine è sottilissimo, sfumature di cielo ed acqua si legano, trovando il loro compromesso, in quella tonalità ibrida, in cui l'etere e il suo specchio si fondono. E resti senza fiato. 
La meraviglia si impossessa dei tuoi sensi e ti ritrovi lì, a sperare di poterti perdere, di lasciare che il tuo sguardo corra con il vento verso l'orizzonte, mentre il tuo corpo si sente a casa e nuota leggero ed elegante al fianco di un delfino.

Indosso gli occhiali. I tuoi occhi.
Riesco a vedere delfini che saltano, quasi a voler salutare, testuggini che si divertono a ricordare che a volte la calma può essere una virtù, balene maestose ed innoque.. ogni abitante dell'abisso mi parla attraverso i tuoi occhi, si dipinge attraverso i tuoi racconti sulla tela dei miei sogni..Mi ricordano cosa sono.

Vorrei non indossare gli occhiali, esser lì accanto a te, con lo sguardo senza fine. 
Continuo a sognarlo e ad implorarti di portarmi con te.. nonostante tutte le tue buone ragioni per non farlo. Non è colpa mia se quel mondo mi scorre nelle vene dalla nascita. 

Chiudo gli occhi e riaffiora alla mia mente la frase di Verga nei Malavoglia

"..Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai faraglioni, perché il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico.."


Fenomeno meraviglioso l'eclissi. Momento di pace e stupore continuo.. Ritrovamento, anche attraverso la musica. Raggi di sole ed eclissi, sono stati filtrati e messi a fuoco da Cure, Radiohead, Jimi Hendrix e gli Who.. tu ovviamente "ci sei sempre stata".

Scelte random tra quelle ascoltate.






Eclissi.. oscuramento.. vista l'ora una ninna nanna è l'ideale.. se non si ha paura dei ragni.

sabato 8 gennaio 2011

..This picture..



E' capitato ancora; è una piacevole consuetudine ormai. Isolamento.
Il tempo di questa mattina, non si addiceva al mio umore, è bastato spostarmi un po', e una tavolozza di colori cupi, ha dipinto anche il mio stato d'animo. Fusione.. Empatia.
Mi sentivo bene dipinta così.

Quando sono scesa di casa per una passeggiata, il sole ha inondato i miei occhi.. Le iridi riflettevano un verde irlandese, vivace. Mi donano da sempre quei colori.. Ma passando per le colline, il richiamo era di un cielo più cupo, grigio, con piccoli punti luce, lo specchio antico del sole. Non era un tempo triste, ma dai sapori antichi, rassicurante, delicato.. a tratti fragile, pronto a raccogliere lo sguardo implorante della terra.
Questa sensazione è diventata mia. Era il mio stato d'animo, perfettamente raffigurato dal cielo. Era la sensazione.

Dal momento in cui mi sono ritrovata in quel cielo, i miei occhi hanno iniziato a catturare stati. Alberi, trulli, case in stato d'abbandono, mille immagini mi sono passate dinnanzi al viso, piccoli scatti. Era il momento. Sentivo parti di me riversate in quelle sfuggenti istantanee visive.
Avrei voluto far fermare la macchina, ed avere a disposizione una macchina fotografica seria. Avrei cercato ogni angolazione, luce giusta.. avrei lasciato che tra i miei occhi e l'obiettivo fosse scritto un poema. L'istante. La poesia racchiusa in quel momento, in quei colori, in quel soggetto.

Click

Rinunciare a questa esplosione, è doloroso, ogni volta. Lascio che siano i miei sensi a fermare qualche momento. Immagini e pensieri che affiorano quasi a perfezionare, ritoccare l'istantanea. C'è la musica ad incorniciare ogni momento e a sigillare ogni fotogramma nel giusto modo.

Poi torno a casa. Penso a quelle immagini, a quelle foto. Cerco di renderle tattili attraverso le parole. Come una pergamena racchiusa tra le dita, con un tocco delicato, "lontano".. come un'eco negli occhi.

Mi accompagna questa canzone, per quel lieve tocco. Ci pensa Bob Dylan.




Grandma said, "Boy, go and follow your heart
And you'll be fine at the end of the line.
All that's gold isn't meant to shine.
Don't you and your one true love ever part." 



mercoledì 5 gennaio 2011

..if you need me to be with you, I will follow where you lead..

"Chi si mette contro una sola di noi.. poi, se ne ritrova quattro." :)

Pensando a quella frase, detta ieri sera per scherzo.. Avevo abbozzato questo post oggi pomeriggio, prima di studiare, persa tra le molteplici vie della mia mente. Poi ho cambiato idea e l'ho lasciato come bozza.

Viaggiando tra le mie sinapsi, mi sono ritrovata dinnanzi ad una sensazione. 
Poco tempo fa, in uno di quei piccoli nuovi "riti" quotidiani che consiste nel vedere Sex and the city insieme, mi sono imbattutta in una frase. E' esplosa e dalle sinapsi è arrivata ovunque. Ovunque.
In più, si è anche dipinta in un tuo sorriso. Certezza.

Oggi, è tornato alla mia mente quello spezzone, volevo cercarlo, cercare solo quella frase, e dopo vari tentativi l'ho trovato.





Rifugio. 
L'una per l'altra. Non riesci a capire come, ma ad un certo punto ti ritrovi con una certezza. E' un percorso, eppure, eccoci qui, nonostante tutto passi anni, amori, altre amicizie.. tutto scorre dinnanzi a noi, rendendoci a volte protagoniste, a volte spettatrici..
E' un legame chimico, indissolubile. Può deteriorarsi, ma non rompersi.

Piccole parti di quelle "affinità elettive" entrano a far parte di te, del tuo modo di essere.. Piccole manie o smorfie che siano è come se rappresentassero un omaggio inconscio alla bellezza (nella sua forma più elevata) di quei mondi che attraversano il tuo.

Goethe nelle affinità elettive, esprime ciò che io tento di dire in modo goffo e maldestro, in modo sublime:

"..Chiamiamo affini quelle nature che incontrandosi subito si compenetrano e si determinano reciprocamente..si cerchino l'un l'altra, si attraggano, si compenetrino, si distruggano, si divorino, si consumino per poi uscire dal più intimo legame e riapparire in forma rinnovata, nuova, inattesa; allora soltanto si attribuiscono loro vita eterna e addirittura spirito e intelletto, perchè sentiamo che i nostri sensi bastino appena a osservarle esattamente e la nostra ragione giunge appena a comprenderle.."

Affinità elettive.
"..la mia rete di sicurezza.."

Just a bridge over troubled water.

martedì 4 gennaio 2011

..Interiors..



Si dice che il nuovo anno porti con se nuove speranze, propositi.. Per quanto possa esserne colma, c'è tutto quello che non dipende da me.

Il nuovo anno, porta con se, la speranza di un cambiamento, o almeno dovrebbe portarne illusoria speranza.
Invece, niente è cambiato. Tutto è immutato. Le preoccupazioni sono sempre le stesse e se ne aggiungono sempre di nuove.

Corro, corro. Contro vento.
Le possibilità sono due: o il vento vince e ti trascina via con se, oppure sei più forte, caparbia e cerchi di avanzare, un passettino alla volta, lottando a denti stretti.

Poi, chiudo gli occhi. C'è la mia musica: respiro. Mi ritrovo seduta, ad ammirare l'Oceano, accarezzata da una lieve pioggerellina.. eccolo lì, il mio sogno. Non può sempre essere catturato da incubi. Ci sarà una possibilità anche per lui. Anche per me.

"Dicono che se osservi le stelle abbastanza a lungo, tutti i tuoi problemi sembreranno così insignificanti da scomparire.."