sabato 8 ottobre 2011

It was a beautiful day.



E' passato un anno. Un anno fa, a quest'ora ero nel pieno delirio delle mie emozioni.
Ho visto gente di ogni età e nazionalità abbracciarsi cantando a squrciagola ogni singola nota.  
Potrei stare qui ore a descrivere ogni singolo momento.. ma ogni parola, ogni frase, per quanto possa esser ricercata, emozionante e d'effetto, non descriverebbe neanche un millesimo del tornado che si era abbattuto "nella" mia zona emotivo-razionale.
Ero su un'altro pianeta (lost on a silent planet), non sentivo, né percepivo nulla.. eccetto quella musica e quella voce. Come in un incantesimo.

Ogni cosa è rimasta intatta nella mia mente.
I biglietti pesi con mesi di anticipo, The Claw, l'attesa incredibile, gli Interpol (!), l'intro di Space Oddity, la coreografia da perdere il fiato (e il sorriso da ebete quando ho scoperto di esser nella 'Irish zone'), i volti di Bono, Edge (♥), Adam e Larry  durante la coreografia, il modo di suonare di Edge, BAD, STREETS, UNTIL, SBS, MLK, ecc..
E chi era con me (nonostante tutto), a condividere quegli attimi.

"Che serata magica!" (Bono cit.)
I was lost in my personal soul heroin.







Have you ever seen the rain?



Piove.
Dopo settimane di aridità, nello spazio che separa i miei occhi dall'atmosfera, piccole goccioline d'acqua danzano fingedosi pulviscolo.. e silenziosamente, lentamente vanno a sfiorare e interrompersi in quel che incontrano per la loro strada..
Si potrebbe seguirne la danza, soprattutto quella finale, focalizzando lo sguardo su una gocciolina e rincorrerla lungo il suo percorso "a terra".. prima e dopo lo schianto, quando la sua essenza scivola silenziosa mescolandosi ad altre. Cosa determina in lei quella piccola compenetrazione in qualcosa di più grande? In un mini torrente formatosi da migliaia di gocce scese dal cielo alla ricerca di se stesse. Cosa resta di quel che era?
Probabilmente ce ne sarà una, in quella miriade che corre in quel torrente alla ricerca di qualcosa, pur sentendosi parte estranea di quella massa di gocce chimicamente legate tra loro.
Lei è solo sospesa nel vento. E' padrona del vento. Sente il vento, pur non toccandolo in alcun modo.. forse.
Mi piacerebbe catturare "la vita" di una goccia, nell'attimo prima che tocchi il suolo, che si unisca a milioni di altre gocce.. forse perdendosi tra le altre, forse sentendosi diversa.
Un'istantanea.
Esser fuori, tra le milioni di gocce, per le vie nella città a tratti silenziosa. E pensare.. catturare ogni brandello di pensiero che si nasconde negli angoli bui, magari coperto da un mucchietto di polvere.
Sarebbe bello perdersi nella bellezza, nel chiaro-scuro di ogni cosa.. nei piccoli dettagli di luce, nelle forme più insolite ed improbabili.

Cerco di essere torrente e goccia al tempo stesso. Assorbo silenziosamente dalla natura, cercando di evolvere la mia.. piccola, silenziosa.. diversa.

Tic.. Tic.. Tic.. I vetri sono bagnati, mentre tutto scorre, si rincorre.. ed eccola, una piccola goccia cerca il suo posto del mondo.

Tic.. Tic.. Tic.. Queste canzoni scorrono senza controllo nella mia testa.

Immensi Cure.. ormai, sono penetrati nelle mie vene.. THE CURE rains in my blood.



Just a ("dark") prayer.



Roma, un anno esatto fa.. l'attesa era febbrile. E la magia era (anche) quella di viaggio. Quella "bomba ad orologeria" mi manca.. Maybe I just want to go away (for awhile).




La bellezza della pioggia.. fa riaffiorare, puntualmente alla (mia) memoria "La pioggia nel pineto" di D'Annunzio.. E' come se il ticchettio di quelle piccole gocce che cadono talvolta leggere, talvolta irruenti, recitasse per me questa meraviglia. L'adesione totale tra la natura e la mia mente..